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Yámana / Yaghan

Gli Yámana, detti anche Yaghan, sono una delle più importanti tribù fuegine, insediata nella zona più meridionale della Terra del Fuoco, principalmente a Capo Horn), ora quasi estinta.

Le loro tradizioni furono descritte principalmente dai missionari, tra i quali il più attivo fu, Lucas Bridges, che visse, nel corso della seconda metà del XIX secolo, la sua gioventù in mezzo a loro, descrivendoli anni dopo nelle sue memorie, "Ultimo confine del mondo", qui usate come fonte principale.

Yaghan

Il nome "Yamana", con cui questa tribù si riconosce, significa semplicemente "gente". Il termine "Yaghan", invece, fu un nome assegnato a questo popolo dal missionario Thomas Bridges; inizialmente riferito solo agli abitanti del canale Murray, in seguito il nome "Yaghan" finì per indicare l'intero popolo Yamana.

Lingua yamana

Le parole della lingua yamana, particolarmente ricca di vocaboli, furono raccolte da Thomas Bridges che realizzò un vocabolario che contava ben 32.000 voci. Il figlio di Bridges, Lucas, ha scritto il più importante trattato rimasto riguardante questo popolo: "Ultimo confine del mondo".

Descrizione, stile di vita e usanze degli Yamana

Gli Yamana erano considerati scalatori audaci e marinai eccellenti, mentre evitavano il più possibile di spingersi all'interno, arido e popolato da spiriti ostili e temibili tribù rivali, come gli Ona.

Nutrendosi quasi esclusivamente di pesci e molluschi, le poche pelli a disposizione degli Yamana provenivano principalmente da lontre, volpi, e guanachi (camelidi sudamericani), mentre le pelli del leone marino erano utilizzate come cibo o per realizzare funi per calarsi dalle rupi durante la caccia agli uccelli.

Il termine per "povero" in lingua yamana, "api tupan", stava infatti ad indicare coloro che non possedevano pellicce, che erano "solo corpo".

Storia Yamana

Origini

Gli Yámana occuparono i canali della Terra del Fuoco circa 6.000 anni fa al termine dell'ultima glaciazione, nel momento in cui emersero nuovamente le fitte foreste di faggi australi.
L'origine degli Yámana è ancora oggi incerta, probabilmente provenivano dal litorale cileno meridionale. A quei tempi erano un popolo ben attrezzato per la pesca, per la caccia e per la navigazione.

Yamana

Problemi con gli stranieri

Verso la fine del XVIII secolo accadde un fatto storico che inciderà non poco sulle possibilità di sviluppo e di sussistenza di tutto il loro popolo: i nordamericani e gli europei iniziarono a cacciare intensamente i mammiferi marini e le otarie, tanto da portare questi animali sull'orlo dell'estinzione.

Una delle conseguenze di questo rapido e intensivo sfruttamento delle risorse naturali locali fu l'alterazione dell'ecosistema con conseguenze catastrofiche per gli Yámana, che basavano tutte le loro risorse di sussistenza proprio sulla fauna marina.

Inoltre, i coloni, per una serie di motivi economici, introdussero nella Terra del Fuoco molte specie animali aliene, come ad esempio i conigli e i castori: i primi si nutrirono dell'erba disponibile nell'ecosistema riducendone la massa e colonizzarono il territorio riproducendosi a dismisura, i secondi alterarono l'ambiente acquatico con le loro dighe e l'abbattimento degli alberi.

L'incontro con Darwin

Nel diario di Charles Darwin vennero descritti con una certa accuratezza gli indios Yamana, incontrati la prima volta l'8 dicembre 1832 durante un viaggio dell'HMS Beagle.

Gli Yámana apparvero a Darwin come esseri inferiori, selvaggi, sudici, spesso dediti all'antropofagia e fermi nel loro sviluppo evolutivo.

Darwin annotò che gli Yámana si esprimevano in un linguaggio non articolato e che non possedevano abiti e nemmeno abitazioni proprie; agli occhi del naturalista, sembrava che non appartenessero al genere umano:

«Com'è totale la differenza tra il selvaggio e l'uomo civilizzato! Essa è più grande di quella che esiste fra un animale selvatico e uno domestico. Io credo che se si frugasse tutto il mondo non si troverebbe un più basso grado di umanità. »

(Dal diario di Darwin (1832))

In realtà l'esperimento antropologico effettuato dal capitano della nave, Robert FitzRoy, dimostrò parzialmente il contrario, visto che i tre giovani Fuegini condotti in Inghilterra nel 1830 e rieducati secondo i metodi europei, mostrarono sorprendenti capacità culturali, di adattamento e di apprendimento.

Due anni dopo, una volta riaccompagnati nello loro terre di origine, i tre ripresero il loro stile di vita precedente.

Evangelizzazione

Dopo diverse spedizioni, il missionario anglicano inglese Allen Gardiner fondò la South American Mission Society, dedicata interamente all'evangelizzazione della Terra del Fuoco; nel 1850, partì con sei compagni: a causa dei ritardi nell'arrivo della nave che doveva rifornirli dei beni di prima necessità indispensabili per la sopravvivenza, morirono tutti di stenti.

La South American Mission Society non chiuse i battenti e venne successivamente guidata dal reverendo John Pakenham Despard, che si stabilì nelle isole Falkland, a Keppel Island, intrattenendo buone relazioni cogli Yaghan a partire dal 1855. Quando però decise di inviare una spedizione incaricata per costruire una chiesa, i membri della spedizione furono massacrati il 6 novembre 1859, poco dopo il loro arrivo sull'isola.

A questo punto Despard ritornò in Inghilterra, mentre uno dei suoi due figli adottivi, Thomas Bridges, pressoché ventenne, decise di restare per continuare la sua opera. Dopo aver continuato per diversi anni a studiare gli Yaghan e a costruire un rapporto di fiducia con loro, Bridges riuscì a fondare le prime colonie di bianchi nella Terra del Fuoco, tra cui Ushuaia, dove si stabilì nel 1871 con la moglie Mary, sposata due anni prima, dalla quale ebbe ben sei figli, tre maschi e tre femmine.

Uno di loro, Lucas Bridges, da adulto riuscì ad intrattenere rapporti anche cogli Ona, tribù dell'interno molto temute dagli Yaghan. I Bridges tornarono in Europa all'inizio della Prima Guerra Mondiale, tornando poi saltuariamente nella Terra del Fuoco fino alla loro morte.

Riduzione demografica della tribù

Nonostante l'opera di evangelizzazione, la tribù continuò a calare: all'arrivo di Darwin gli Yaghan erano circa 3.000, ma a causa delle pestilenze furono rapidamente sterminati. Nel 1884 il loro numero si era ridotto a 1.000 individui, e in quello stesso anno calò a circa 400 a causa di un'epidemia di morbillo. Nel 1908 gli Yamana rimasti erano 170, mentre a fine novembre 1932 ne rimanevano solo 43, meticci compresi. Attualmente, dopo la morte di Acuña Calderón (12 ottobre 2005), l'unica purosangue Yaghan rimasta è la sua sorellastra Cristina Calderón.

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Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Yamana